venerdì, febbraio 24, 2006

INDICAZIONI STRADALI SPARSE PER TERRA


Era un anno fertile per il grano come mai in passato, era tutto in abbondanza... Quelli che erano malati cronici e che tanto desideravano la morte, consegnarono finalmente con un sorriso l’anima a Dio.
Nei giorni dei grandi temporali il cielo era rosso. La pioggia portava con sé la polvere dei deserti d’oltre mare. I vecchi dissero: ci sarà la guerra! Nessuno prestò credito alle loro parole. E nessuno fece nulla. Giacché, cosa si poteva fare contro la profezia! Solo cantammo per intere giornate, fino a restare senza voce, per poter consumare tutte le vecchie canzoni, perché non ne restasse nessuna che venisse sporcata dal tempo.
1. Quando intravedono il primo cadavere per la strada, le persone voltano la testa, vomitano e perdono i sensi. Senti il tremore per primo nelle ginocchia, poi ti manca l’aria, ti gira la testa. Sono di aiuto in questi casi l’acqua fredda, leggeri schiaffi. Se lo svenuto non rinviene, sdraialo sulla schiena e sollevagli le gambe in aria. Se il cadavere di quel giorno era un suo parente o comunque un vicino, non permettergli di avvicinarsi e di guardarlo. Le ferite causate dalle granate sono in genere causa di un nuovo svenimento. E non si ha tanto tempo a disposizione. È raccomandabile piangere, fa bene al cuore. Ma neppure per questo c’è tanto tempo a disposizione.
2. Se la città è in stato d’assedio, occorre mandare i più coraggiosi a tentare di portare i sacchi di plastica opachi per i cadaveri. Se questi non tornano, bisogna avvolgere i morti in lenzuoli bianchi. Non è raccomandabile seppellirli senza. Ciò fa diffondere il panico e la paura della morte diventa facilmente la paura di finire sepolti allo stesso modo.
3. La sepoltura si svolge di notte, per motivi di sicurezza. Perciò, prima della sepoltura, bisogna accertarsi per bene dell’identità del defunto. Nel caso di corpi dilaniati, bisogna stabilire con precisione i pezzi che appartengono a ciascun corpo. Se si verificano ugualmente degli errori, è meglio evitare di ammetterlo successivamente. Tanto per i morti è lo stesso. Se vicino alla persona che è stata sepolta, sul posto dell’uccisione, si trovano altre parti di corpo, e si è però già provveduto alla sepoltura, non bisogna gettare i resti nella spazzatura, poiché lì in genere si radunano i cani affamati. La cosa migliore, se si ha tempo e voglia, è di raccogliere in un sacchetto tutto quel che è rimasto e di seppellirlo in superficie vicino alla tomba. Bisogna stare attenti che non se ne accorgano i familiari, perché loro concepiscono il cadavere come un tutt’uno e tale frammentazione rappresenterebbe per loro una ulteriore dolorosa frustrazione.
4. In guerra nessuno è matto. O almeno ciò non si può asserire nei confronti di nessuno. Molti di quelli che erano matti prima della guerra, in guerra si mettono in mostra molto bene. Come combattenti coraggiosi, convinti delle idee dei loro capi.
5. In guerra nessuno è intelligente. Non devi credere alla verità di nessuno. Le lunghe disquisizioni sull’insensatezza della guerra del professore di una volta, in un batter d’occhio si trasformano in un selvaggio grido di guerra, appena egli viene a conoscenza del fatto che il suo bambino gli è morto per la strada.
6. Non ricordarti di nulla. Prova a dormire senza sonno. Devi ornarti di amuleti e abbi fede nel fatto che ti aiuteranno. Abbi fede in qualsiasi segno. Ascolta attentamente il tuo ventre. Agisci secondo le tue sensazioni. Se pensi che non bisogna camminare per quella strada, allora vai per un’altra.
7. Non avere paura di niente. La paura genera nuova paura. Ti blocca. Devi credere fermamente di essere stato prescelto a restare vivo.
8. Non lasciare lavori compiuti a metà. Salda i debiti. Devi essere pulito. Non fare nuove amicizie. Già con quelle vecchie avrai abbastanza preoccupazioni
9. Proteggi i ricordi, le fotografie, le prove scritte del fatto che sei esistito. Se tutto brucia, se perdi tutto, se ti prendono tutto... dovrai dimostrare anche a te stesso che una volta eri. Ammassa tutto nei sacchi di plastica, seppellisci nella terra, mura nelle pareti, nascondi, e solo ai tuoi più cari svela la mappa per raggiungere il tesoro.
10. Non ti legare alle cose, alla terra, ai muri, alle case, ai gioielli, alle automobili, agli oggetti d’arte, alle biblioteche... Trasforma in denaro tutto ciò che ha ancora un prezzo. E tuttavia, non legarti in alcun modo al denaro. Appena puoi, scambialo con la tua libertà.
11. Adoperati per il bene delle persone. Sempre. Il più delle volte non lo meritano, ma tu fallo ugualmente. Non aspettarti alcuna riconoscenza. Non chiedere per chi fai il bene. Non legarti alle tue azioni.
12. Non dire ciò che pensi. Non essere così stupido a tal punto. Perché appena pensi non appartieni più a loro. Non tacere, perché non possano pensare che pensi a qualcosa. Parla, così, giusto per parlare.
13. Se ti imbatti nel pericolo, non essere coraggioso, anche spinto dalla disperazione. Tenta di sopravvivere. Fai tutto quanto è nelle tue possibilità. Soltanto devi stare attento a non mettere altri in pericolo con i tuoi tentativi. Finché non sei morto sei vivo. Sembra comprensibile. Non togliertelo mai dalla testa. Se devi sacrificarti, fallo per le persone cui vuoi bene, non farlo mai, in nessun modo, per delle idee. Il tuo sacrificio verrà giudicato dagli altri sempre in maniera scorretta, a seconda della loro coscienza e della loro prospettiva. Le idee passeranno, si rovineranno, diventeranno comiche. Se resti vivo, vedrai quanto sarà difficile continuare a credere in loro.
14. Non supplicare per nessun motivo. Non supplicare nessuno. Neanche se c’è di mezzo la vita. È una questione di buon gusto. Pensa solo cosa vuol dire vivere sullo stesso pianeta con una persona che ti ha risparmiato la vita.
15. Non devi metterti a capo di nessuno. Per nessuna ragione. Quando ti volti a cercare aiuto, dietro a te non ci sarà nessuno. Non fare affidamento su nessuno, ma non sottrarti al fatto che quelli che ami fanno affidamento su di te. Questo è salutare anche per te. Devi sapere: perché? Gli obiettivi non devono essere grandi, in nessuno modo di carattere generale. Conoscevo una persona che per tutto il tempo ha desiderato di bere una birra. E’ vero: non ci è riuscito, ma era splendido vivere desiderandolo.
16. Non devi stupirti di nulla. Di ogni possibile prodigio. Non devi farti deprimere da nessuna cosa. Anche prima erano tutti fatti così, solo che le condizioni erano diverse da quelle di adesso. Questa è la prima occasione per mettersi alla prova. Così tanti sono delusi da se stessi che in confronto la tua delusione è un nonnulla. Se qualcuno ti tradisce una volta, non lasciargli la possibilità di farlo un’altra volta.
17. Cerca di essere sempre prudente. Se hai bisogno di una buca in cui ripararti, scavatela da solo. Se qualcun altro lo fa per te, la buca potrebbe rivelarsi troppo piccola.
18. Non hai il diritto di adirarti con nessuno. E tuttavia, non devi dimenticare nulla. Quando tutto è finito, decidi di cosa non vuoi più ricordarti. Se tutto è passato. Non dimenticare gli esami che alcuni non hanno superato.
19. E però, non fondarti su questo. Non aspettare l’occasione per poterti rivalere. La vendetta ti deve essere estranea. Una questione che appartiene ad altri. Se sopravvivi, vivi per te e per quelli che sono sopravvissuti insieme a te.
20. E ancora, non credere mai di essere il Signore della Verità. Nessuno lo è. A te è sembrata in questo modo. A un altro è sembrata diversamente. Mantieni per te il pezzetto della tua verità. Servirà soltanto a te. Rinuncia al diritto di scrivere la storia dell’assedio. Non contrapporti ai nomi di quei morti che sono stati scelti come eroi. Non sperare di riuscire a mettere a posto qualcosa, neanche una ingiustizia rimasta in sospeso. In quel momento, quando hai intravisto il primo cadavere sulla strada, la storia del dopoguerra era già stata scritta. Poi ci metteranno solo i nomi delle persone, delle città, delle montagne, i baluardi che si sono gloriosamente difesi e i baluardi che sono gloriosamente caduti. Non c’è posto qui per la tua verità.
Ora che sai tutto questo, prova a proteggere te stesso e forse a salvarti la testa. Se non ti riesce, almeno non ti annoierai.

Nedzad Maksumic
poeta bosniaco e regista del Lik Teatar
(traduzione a cura di Igor Pellicciari)

giovedì, febbraio 23, 2006

Accetta il consiglio



Accetta il consiglio è un brano di Linus del 2002.

Manlio Sgalambro l'ha 'coverizzato' durante il Tour dello stesso anno con
Franco Battiato, riadattando così il testo originale:

Vi voglio rifilare un paio di buoni consigli.
Godete del potere e della bellezza della vostra gioventù senza pensarci.
Oppure pensateci (tanto è lo stesso).
Se ci pensate troppo scompaiono subito.
Bellezza e gioventù le capirete solo una volta appassite,
Dicono i saggi. Ma non vi illudete troppo.
Tra vent’anni guarderete le vostre vecchie foto come dei santini:
le adorerete in ginocchio.
Quante possibilità avevate e che aspetto magnifico,
Non eravate per niente grassi come vi sembrava.
Niente pance. Ma questo è il consiglio:
la pancia non esclude l’erotismo.
Guardate Socrate: pancione e grande amatore.
Non preoccupatevi del futuro,
oppure preoccupatevene, fate voi.
Fate una cosa quando siete spaventati. Cantate.
Il canto è esistenza.
Non siate crudeli oppure siatelo ma solo un pochino.

Lavatevi bene i denti! Pulite, strigliate il vostro corpo...
Non perdete tempo con l’invidia...
I Greci però l’apprezzavano
e la attribuivano anche agli Dei: tenetene conto.
Guardate con terrore la ragazza accanto:
un giorno potrebbe essere vostra moglie.
E voi ragazze guardate con orrore
quel giovanottone che siede accanto a voi:
un giorno potrebbe essere vostro marito!
Ricordate tutti i complimenti che ricevete.
Scordate gli insulti ma non tutti.
Conservate quello che vi è piaciuto di più.
Conservate le vecchie lettere d’amore. Che ridere!
Non sentitevi in colpa se non sapete cosa fare della vostra vita.
Le persone più interessanti che conosco,
a ventidue anni non sapevano che fare della propria.
Ma anche dopo.
Forse vi sposerete, forse no.
Ma se non vi sposerete non potete divorziare: pensateci.

Godetevi il vostro corpo, usatelo in tutti i modi che desiderate.
Si, anche in quello...
Ballate!
Anche se il solo posto che avete per farlo
è il soggiorno di casa vostra.
Leggete "Così parlò Zarathustra"
ma tappategli prima la bocca.
Anche lui dà consigli. O lui o me.
Leggete ogni genere di istruzioni ma non eseguitele.
Fatelo con i medicinali: prima buttate le istruzioni,
poi i medicinali.
Cercate di conoscere bene i vostri genitori.
Non potete sapere quando se ne andranno... (finalmente!)
Datevi da fare per colmare le distanze geografiche
e gli stili di vita.
Vivete a Canicattì ma lasciatela prima che vi indurisca.
Vivete a ............
ma lasciatela prima che vi rammollisca.
Siate cauti nell’accettare consigli,
e pazienti con chi li dispensa.
Accettate quest’ultimo consiglio:
non accettate mai consigli.

lunedì, febbraio 20, 2006

Ventresca + Verdicchio = Eddy from the Enot!



Oggi ho bevuto il vetro...lo rifarò anche domani!!!
Scaricate video + mp3s del Verdicchio e del Ventresca all'indirizzo:
http://eddyfromtheblog.blogspot.com/

ARDECORE giovedi al Duel:Beat!!!


Storie de carcere, de sangue e de core...da nun perde!

Ardecore è lo straordinario progetto nato da un’idea del cantautore folk blues Giampaolo Felici insieme alla band Zu e al cantante chitarrista Geoff Farina, leader degli stutintensi Karate. Questo importante esordio è pubblicato da Il Manifesto cd.Ardecore rappresenta il bisogno di ricollocare la musica romana in un contesto più ampio di quello in cui è stata relegata nell'ultimo scorcio di storia. Le particolarità della sua struttura negli arrangiamenti, come nei testi, la rendono unica e il bisogno di darle nuova visibilità è la scintilla che ha "riacceso il cuore" verso i suoni e le storie di Roma. Di fatto l'idea del progetto nasce nella primavera del 2002 durante il tour europeo dei Karate con Zu e Blind Loving Power a fare da apertura. I concerti, estremamente vari come proposta (dal black gospel malato del "one man band", al post punk jazz del trio romano, fino al morbido post rock con venature soul dei tre di Boston), venivano aperti e chiusi da vecchi dischi di musica romana depistando piacevolmente ancora di più il pubblico. In più di un' occasione tra i brani blues gospel di B.L.P. si faceva spazio qualche stornello "maledetto”.Da qui l’idea di registrare i brani più scuri della tradizione popolare romana e raccoglierli in un progetto che li esaltasse, proponendoli all’ascolto anche di chi in genere non ha affinità con le sonorità folk. Alla fine del tour Geoff Farina propone di rivedersi di lì a breve per registrare, in verità passeranno due anni prima che il tutto si concretizzi realmente. In quel periodo sia Karate che Zu continuano la loro attività live e discografica mentre B.L.P., dopo un breve tour in Belgio da solo, rallenta la sua attività live per dedicarsi all’apertura di uno spazio che coinvolga i musicisti da tutto il mondo con quelli romani. Nasce dunque l’Init di Roma. L’inaugurazione dello spazio è affidata ai tre progetti che si riuniscono per l’occasione, la stagione successiva riunirà ancora i musicisti, ma questa volta per iniziare le registrazioni di Ardecore, avvalendosi anche dell’aiuto di Luca Venitucci alla fisarmonica e Valerio Borgianelli al vibrafono.

Fore more info:

http://musica.ilmanifesto.it/novita/ifr_novita.asp?codiceCD=330
http://www.duelbeat.com/duel/

venerdì, febbraio 17, 2006

Rationality according to Bendemar...


"An internal coherence and logical consistency within a given system of beliefs and preferences."

Le Fighe di Marlene il 17 Marzo al Duel Beat a Napoli


Non siate pigri...i Marlene come non li avete mai visti/sentiti/assaporati...un nuovo tour che esalta e dà spazio alla tenue Marlene e mette per un po' a freno le Fighe scalmanate e poganti...

Info sul locale: http://www.duelbeat.com/duel/

giovedì, febbraio 16, 2006

CINEMA CIELO


Cinema Cielo, il titolo dello spettacolo ideato e diretto da Danio Manfredini, che sarà in scena al Teatro Mercadante da martedì 21 a domenica 26 febbraio, è stato il nome di una storica sala cinematografica a luci rosse nel centro di Milano. Una delle tante che hanno prosperato negli anni a cavallo tra liberazione sessuale e avvento delle videocassette.

“La sala Cielo – ci informa Danio Manfredini – venne chiusa anni fa e successivamente buttata giù. Era un mondo affascinante quello delle sale a luci rosse. Ci andavano persone molto diverse: l'uomo sposato, il gay che voleva fare sesso, il trans in cerca di clienti, il ragazzo curioso, qualche puttana, magari una coppia un po' strana. Una delle ultime spiagge per chi vive senza amore.”
Lo spettacolo è dunque ispirato a questo luogo, sul quale mette una lente di ingrandimento, avvicinandoci a un’umanità per la quale il sesso è bisogno, evasione, merce, voglia di compagnia e fantasma d’amore: “per dirla alla Camus – sottolinea il regista - non si è mai completamente infelici e si finisce per fare l'abitudine a tutto.”
Persone e creature che Manfredini ha studiato, osservato, avvicinato, come un antropologo in visita a una tribù in via di estinzione, disegnando per il suo spettacolo una galleria di personaggi che dalla platea ai corridoi, agli anfratti, all’atrio, alla cassa, fino ai cessi, animano e abitano la sala.
“Al confine tra questo mondo e la normalità della strada – continua il regista milanese – c'è un atrio e una cassiera cui pagare il pedaggio: tacita guardiana, protettrice, confidente, materna, comprensiva e repressiva, impiegata modello, donna di famiglia.”
Una prima “edizione” del lavoro, con stesso titolo e il testo ricavato da una sceneggiatura cinematografica dello stesso Manfredini, fu la regia radiofonica realizzata per Radio3, per il ciclo “i Teatri alla radio”, Il Terzo Orecchio a cura di Mario Martone, trasmessa il 31 maggio del 2002.
Cinema Cielo intreccia la vita della sala porno con i personaggi di Nostra Signora dei Fiori di Jean Genet: Louis, chiamato Divine, e del seducente assassino che da il titolo al noto testo. L’universo carcerario diventa il buio mondo del cinema, metafora della stessa esclusione, sfida alla morale comune. Le ombre della sala fanno riemergere le ombre del mondo di Genet.
In scena, con lo stesso Manfredini, recitano Patrizia Aroldi, Vincenzo Del Prete, Giuseppe Semeraro. Le luci sono di Maurizio Viani, la colonna sonora di Marco Olivieri.
Lo spettacolo, prodotto da Emilia Romagna Teatro e Santarcangelo dei Teatri in collaborazione con Teatro Metastasio Stabile della Toscana, viene presentato al pubblico napoletano da Mercadante Teatro Stabile e Nuovo Teatro Nuovo.

Info: tel. 081 552 42 14 - info@teatrostabilenapoli.it - Biglietteria: tel. 081 551 33 96 Foto e altro su: http://www.teatrostabilenapoli.it/

Metafore un tanto al chilo: appunti sparsi dal corso di fisica degli isotopi (!)


La gerarchia degli infiniti
La ricerca dei motori
Le catastrofi ultraviolette
Le armonie sferiche
L'attrito dei cristalli
La Stanza delle Risonanze
La tenuta dell'universo:
gli sfinteri cedono
e s'aprono alle danze degli intrusi...

martedì, febbraio 14, 2006

The Meatrix

Sorella e Madre


Ieri la televisione pubblica italiana ha raggiunto una delle sue più alte vette. E vi giuro che non c'è sarcasmo nelle mie parole. Abbiamo assistito a qualcosa di più simile alle tragedie di Sofocle, che non ai reality show o a squallidi episodi di tv-verità. L'intervista al fratello di Moana a "Chi l'ha visto" si è trasformata a poco a poco in una confessione...Il bel ragazzo, nel cui sguardo si riflette la stessa luce e lo stesso guizzo di nobiltà e intelligenza della Divina, scoprì, a distanza di anni dalla tragica scomparsa di Moana, di essere non suo fratello bensì suo figlio...

venerdì, febbraio 10, 2006

Ciao, 'gnora Maria




Maria Cavallero, 1930-2006. The third granma.

Avvolgere la preda
in imposture,
sussurrarle morbidi conforti.
Cullarla,
ingoiarla in un boccone.
Ritrarsi in calmi anfratti,
passare secoli a digerirla,
in silenzio.

La tirannia della retta




Nel 1953 mi resi conto che la linea retta porta alla caduta dell’umanità. Ma la linea retta è divenuta una tirannia totale! E’ una linea tracciata da una mano pavida, col righello, senza riflessione o sentimento: una linea che non esiste in natura. E quella linea costituisce il corrotto fondamento della nostra dannata civiltà. Anche se da più parti è stato osservato che essa ci sta rapidamente portando alla malora, il suo corso continua ad essere disegnato...Ogni opera realizzata con linee rette nasce senza vita. Oggi siamo testimoni del trionfo della cultura razionalista, eppure ci troviamo davanti a un vuoto. Ed è vuoto estetico, deserto di uniformità, criminale sterilità, perdita di potere creativo. La creatività stessa è prefabbricata. Siamo divenuti impotenti, incapaci di creare. Questa, è la nostra vera ignoranza.

Friedensreich Hundertwasser


“Osservo con timore
Bolormaa la Contorta
Concetto fatto
carne
nervi
viscere
legamenti
Sinuoso movimento
Monito terrorista
che la retta è per chi ha fretta
Non conosce pendenze
smottamenti
rimonte”

CSI, Bolormaa, Tabula Rasa Elettrificata, 1997

mercoledì, febbraio 08, 2006

Tripla P, El Tofo e il cinema


"Io, in questi anni, ho fatto tutto come un poeta, anche il cinema...il cinema è intimamente poetico perché ha il carattere del sogno: un albero, un volto umano, un paesaggio riprodotti sono poetici. La fisicità è poetica in sé...perché è un'apparizione piena di mistero. L'albero riprodotto diventa il segno di un sistema linguistico, e chi parla attraverso un albero se non Dio o la realtà stessa? Perciò il cinema è sostanzialmente poetico. Il problema è la commercializzazione di tutto questo. La poesia non è merce, non è consumabile, è ora di dirlo: questa di paragonare l'opera a un prodotto e i suoi destinatari a dei consumatori, può essere una divertente, spiritosa metafora. Ma nient'altro. Se qualcuno dice sul serio una cosa del genere, è un imbecille."

Pasolini/Davide Toffolo, PASOLINI, Coconino Press, 2005

Uncle Bill once said...




America is not a young land: it is old and dirty and evil. Before the settlers, before the Indians, the evil is there waiting...

VOTA B I V O N A !

lunedì, febbraio 06, 2006

Rocco Siffredi testimonial delle patatine (clicca qui)!!!

venerdì, febbraio 03, 2006

Consigli per gli acquisti

Buon compleanno, droide!


La parola di origine ceca ROBOT ha compiuto 85 anni. Il 25 gennaio 1921 fu usata per la prima volta sulla scena del Teatro Nazionale a Praga durante la prima del dramma fantascientifico R.U.R. del famoso scrittore ceco Karel Capek.

Proud to be Onnivoro parte II: svelato l'arcano del Maiale!!!


Pat ha già anticipato tutto (vedi qualche post fa), ma per chi si fosse distratto, ecco svelato l'arcano del porco: perché jewes e muslims ce l'hanno tanto col maiale, il miglior amico dell'uomo?

"Il maiale è un animale sporco, e quindi impuro, perché ha la fastidiosa abitudine di grufolare nel fango e nelle proprie feci? D'accordo, ma non è l'unico. E soprattutto non è questo il punto. Piuttosto, nelle zone aride e semiaride in cui i frutti della terra sono limitati, l'onnivoro maiale è il principale concorrente dell'uomo nella ricerca di cibo. Meglio toglierselo di torno, e allevare ovini e bovini. Che, da bravi ruminanti, consumano cibo che l'intestino umano non sarebbe comunque in grado di digerire."

Jasmina Trifoni