Bibliografia consigliata: [1] William S. Burroughs, My Education. A book of dreams, Penguin Books, 1995; [2] Jonathan Coe, La Casa del Sonno, Feltrinelli, 1998; [3] Roberto Herlitzka, Ipnogrammi; [4] George M. Kudgel, Sleep and Other Paradoxes, Kurtz & Sons Press, 1978; [5] Peretz Lavie, Il Meraviglioso Mondo del Sonno, Einaudi, 1999; [6] Antonio Rezza, Son[n]o, Bompiani, 2005; [7] Angelo Rossi, Sub-stanziale, stampato in proprio, 2000;
posted by Edolaido at 11:15 AM
Affetto da ostinata ipersonnia e da una fervida attività onirica, vivo nella speranza di conoscere un giorno gli autori dei testi dei miei sogni. Fedele ai dettami di Giorgio Manganelli (si legga “Vuoi diventare scrittore? Fai Geologia!” in “Il rumore sottile della prosa”, Adelphi), finiti gli studi classici ho accuratamente evitato Lettere, mi sono nutrito di metafore, allitterazioni e iperboli a Fisica, ho perso tempo e commesso molti errori, mi sono immerso nel cattivo gusto, in letture sciocche e inattendibili. Poi, seguendo la mia infatuazione adolescenziale per il vecchio William S. Burroughs, ho fuso l’alto e il basso, il classico e il contemporaneo, ascolti giusti e visioni sbagliate in un cut-up sublime e senza fine che è la mia vita.
3 Comments:
Sottofondo ideale:
MellonCollie and the Infitite Sadness.
Mi piace tanto...diverrà il testo di una tua canzone? Se sì poi vorrei sentirla...
Uagliu' ma non vorrei avervi depresso troppo...
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